Fisioterapista ucciso a Gaza, il cordoglio della FNOFIIl presidente, Piero Ferrante: “Vicini alla famiglia e ai colleghi. Un plauso alle istituzioni per il cessate il fuoco”
Fisioterapista ucciso a Gaza, il cordoglio della FNOFIIl presidente, Piero Ferrante: “Vicini alla famiglia e ai colleghi. Un plauso alle istituzioni per il cessate il fuoco”
La Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti (FNOFI) esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Abed El Hameed Qaradaya, fisioterapista di 43 anni, ucciso il 5 ottobre scorso a Gaza a seguito delle gravi ferite riportate durante un attacco avvenuto il 2 ottobre.
Al momento dell’attacco, Abed si trovava con altri operatori umanitari sulla strada per raggiungere l’ospedale da campo di Medici Senza Frontiere (MSF) a Deir Al-Balah.
Tutti indossavano giubbotti con il logo di MSF, chiaramente identificabili come personale medico e umanitario.
“Con profonda tristezza e indignazione apprendiamo della morte del nostro collega”, ha dichiarato il presidente della FNOFI, Piero Ferrante, “Abed El Hameed Qaradaya era un professionista di grande valore, impegnato da oltre diciotto anni a Gaza nella cura e nella riabilitazione dei pazienti, spesso in condizioni estremamente difficili”.
Figura centrale nel dipartimento di fisioterapia di MSF a Gaza, Abed era noto per il suo approccio innovativo e per la capacità di adattare strumenti e tecnologie ai bisogni dei pazienti. Ha collaborato con sarti e logisti per sviluppare soluzioni personalizzate per la riabilitazione di persone ustionate, ferite o amputate. Sua l’iniziativa per l’apertura del reparto di fisioterapia 3D, con l’obiettivo di introdurre nuove tecnologie nella cura dei pazienti della Striscia.
“La sua dedizione, la sua umanità e la sua competenza rappresentano un esempio per tutta la comunità professionale. Esprimiamo la nostra più sentita vicinanza alla sua famiglia, ai suoi colleghi e a tutta la comunità di Medici Senza Frontiere”, ha aggiunto Ferrante.
La FNOFI accoglie con felicità la recente notizia del cessate il fuoco e rivolge un plauso alle istituzioni internazionali e locali che, con impegno e determinazione, hanno lavorato per giungere a questa importante tregua. La speranza è che questa sia una premessa concreta per un dialogo duraturo e per la costruzione di una pace stabile, nel rispetto dei diritti umani e della vita di ogni persona, operatori sanitari compresi.
Image Credits: Medici Senza Frontiere
